PDR 125/22

La PDR UNI 125:2022 è una certificazione inerente la parità di genere nel contesto aziendale redatta secondo i riferimento UNI.

Il documento denominato “Prassi di Riferimento PdR UNI 125:2022” rilasciato dall’ente per la normazione UNI a seguito di un tavolo tecnico con i ministeri competenti, contiene i criteri, i parametri e le indicazioni tecniche funzionali al conseguimento della certificazione di genere.

Il principio della parità di genere nel lavoro è un obiettivo inserito nel PNRR italiano ed è previsto un apposito piano di attuazione (art. 47 DL 77/2021) allo scopo di fornire incentivi e per aiutare le imprese ad adottare politiche adeguate a ridurre le diseguaglianze esistenti.

La PDR UNI 125:2022 prevede che il sistema si applichi a partire dalle realtà con un numero di dipendenti compreso tra 1 e 9, fino alle multinazionali.

La PDR UNI 125:2022 si basa su specifici KPI (Key Performance Indicator – indicatori chiave di prestazione) e sono individuati in 6 aree di valutazione:

Cultura e strategia aziendale;
Governance;
Processi HR e delle risorse umane;
Opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda;
Equità remunerativa per genere;
Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro

Per la PDR UNI 125:2022 è previsto un monitoraggio annuale e una verifica biennale da parte dell’ente certificatore.
Ciò consentirà alle imprese di avere maggiore accesso agli appalti pubblici e ottenere particolari agevolazioni.

La PDR UNI 125:2022 ha l’obiettivo di avviare un percorso sistemico di cambiamento culturale nelle organizzazioni al fine di raggiungere una più equa parità di genere, agendo sui seguenti driver:

• Rispetto dei principi costituzionali di parità e uguaglianza;
• Adozione di politiche e misure per favorire l’occupazione femminile (specie quella delle giovani donne e quella qualificata come le imprese femminili), anche con incentivi per l’accesso al credito e al mercato oltre ad agevolazioni fiscali;
• Adozione di misure che favoriscano l’effettiva parità tra uomini e donne nel mondo del lavoro, tra cui:
• Pari opportunità nell’accesso al lavoro;
• Parità reddituale
• Pari accesso alle opportunità di carriera e di formazione,
• Piena attuazione del congedo di paternità in linea con le migliori pratiche europee;
• Promozione di politiche di welfare a sostegno del “lavoro silenzioso” di chi si dedica alla cura della famiglia, nel rispetto dell’art. 3.1 della Costituzione (uguaglianza formale);
• Adozione di misure specifiche a favore delle pari opportunità, in linea con quanto stabilito dall’art. 3.2 della Costituzione (uguaglianza sostanziale);
• Integrazione del principio dell’equità di genere nella normativa nazionale affinché la sua adozione volontaria diventi riferimento qualora fosse richiesto alle organizzazioni di certificare la sostenibilità e l’adozione di politiche di genere, in contesti quali, ad esempio, gare di appalto, rilascio di contributi pubblici oppure da un sistema di premialità.

La PDR UNI 125:2022 si rivolge a tutte le organizzazioni, pubbliche o private, che abbiano implementato politiche a supporto della parità di genere e che possono richiedere la certificazione PDR UNI 125:2022, senza limiti di dimensione e mercato di riferimento.

La certificazione sulla parità di genere si applica a qualsiasi azienda di qualsiasi dimensione e natura, ma sono previste delle semplificazioni per incentivare particolarmente le imprese di medie, piccole e micro-dimensioni.

La certificazione non è obbligatoria ma è sempre più richiesta per partecipare a bandi pubblici.

Le uniche aziende escluse sono quelle che non hanno dipendenti o addetti/e.

Le aziende che si certificheranno ai sensi della PDR UNI 125:2022 struttureranno un proprio sistema di gestione dell’inclusione, non solo per mostrare il proprio impegno sul tema Gender Equality, ma anche per determinare e monitorare precisi obiettivi per il miglioramento.

Questo permetterà di acquisire un importante vantaggio competitivo sul mercato.

Negli ultimi anni, infatti, è stata posta particolare attenzione sulla capacità inclusiva delle aziende, scoprendo che le aziende che hanno maggiore successo sono quelle che al loro interno riescono a creare e mantenere un modello di lavoro che punti con decisione sull’inclusività.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) prevede che nei “bandi di gara” saranno indicati, come requisiti necessari e, in aggiunta, premiali dell’offerta, criteri orientati verso gli obiettivi di parità.

I criteri saranno definiti tenendo conto fra l’altro degli obiettivi attesi in termini di occupazione femminile e giovanile al 2026 e dei corrispondenti indicatori medi settoriali europei.

La certificazione dell’applicazione delle direttive della PDR UNI 125:2022 avviene attraverso il seguente iter:

  • Raccolta di informazioni iniziale attraverso la compilazione di un questionario informativo;
  • Condivisione offerta tecnico economica;
  • Audit documentale e audit fisico presso l’organizzazione;
  • Revisione indipendente del comitato tecnico;
  • Emissione Dichiarazione finale.

Il certificato rilasciato avrà validità pari a 3 anni, durante i quali l’Organizzazione sarà sottoposta a audit di sorveglianza annuale a 12 e 24 mesi.

Le misure agevolative per le aziende certificate PDR UNI 125:2022 consistono in:

  • Sgravio contributi INPS, a favore delle aziende che al 31 dicembre dell’anno precedente a quello di riferimento siano in possesso della certificazione, applicato su base mensile (max all’1% dei contributi dovuti, max di € 50.000 annui per azienda) secondo l’art. 5, c. 1 e 2, Legge 162/2021;
  • Punteggio premiale per la valutazione, da parte di autorità titolari di fondi europei nazionali e regionali, di proposte progettuali ai fini della concessione di aiuti di Stato a cofinanziamento degli investimenti sostenuti (art. 5, c. 3, Legge 162/2021);
  • Riduzione del 30% della garanzia fideiussoria per la partecipazione a gare pubbliche (art. 93, c. 7, D. Lgs. 50/2016, modificato dall’art. 34, comma 1, DL 36/2022);
  • Criterio premiale nella valutazione dell’offerta, che le amministrazioni aggiudicatrici dovranno indicare nel bando di gara, nell’avviso o nell’invito (art. 95, c. 13, D. Lgs. 50/2016, modificato dall’art. 34, c. 2, DL 36/2022).

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